Manovra di Bilancio 2025: le principali novità e il loro impatto
Nel tessuto complesso e in continua evoluzione della società italiana, si erge come un tentativo di sintesi tra necessità economiche e ambizioni di crescita: la Manovra di Bilancio 2025. Con un disegno che intreccia innovazione e responsabilità, il governo traccia un percorso di riforme che ambisce a coniugare il sostegno al lavoro e alle famiglie con la sfida imprescindibile della sostenibilità finanziaria.
Tagli lineari e non solo
La manovra 2025 si propone di bilanciare il sostegno economico alle fasce più deboli e l'incentivazione alla produttività, affrontando le difficoltà legate alla necessità di contenere il debito pubblico. Se da un lato vi è il taglio del cuneo fiscale, il contraltare è l'aumento limitato delle pensioni minime.
Un mosaico di interventi
«Favoriti redditi bassi e famiglie, bonus per chi rimanda la pensione, sacrifici per le banche».
Fisco: incentivi e semplificazioni
- Taglio del cuneo fiscale: diventa strutturale per i redditi fino a 35.000 euro, riducendo il costo del lavoro per dipendenti e aziende.
- IRPEF a tre aliquote: confermato l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale.
- Canone Rai: resta nella bolletta elettrica almeno per il 2025.
Una delle novità centrali è il taglio del cuneo fiscale, reso strutturale per i redditi fino a 35.000 euro. Questa misura punta a ridurre il costo del lavoro, aumentando il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti. Parallelamente, viene confermato l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale attraverso l'IRPEF a tre aliquote, con l'intento di rendere il sistema più equo e accessibile.
Previdenza: minime aumentate e incentivi per lavorare
- Pensioni minime: aumento di circa 3 euro al mese, portandole da 614,77 a 617,9 euro, con critiche sulla misura giudicata insufficiente.
- Incentivi per lavorare oltre l'età pensionabile: rafforzato il "bonus Maroni", che consente ai lavoratori di ricevere in busta paga i contributi a loro carico (circa il 9,19% della retribuzione).
- Ape sociale, Opzione Donna e Quota 103: misure di flessibilità in uscita confermate senza modifiche.
Sul fronte pensionistico, la manovra introduce un aumento minimo degli assegni più bassi, portandoli da 614,77 a 617,9 euro, una misura accolta con critiche da parte di chi ritiene insufficiente questo incremento. Contestualmente, viene rafforzato il cosiddetto bonus Maroni, che incentiva i lavoratori a rimanere attivi oltre l'età pensionabile: chi rinuncia a Quota 103 potrà ricevere in busta paga i contributi che normalmente sarebbero destinati alla previdenza (circa il 9,19%).
Confermate anche le opzioni di flessibilità in uscita, come Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, senza modifiche rispetto al 2024.
Spesa pubblica
- Razionalizzazione delle spese: tagli ai ministeri per 3 miliardi di euro, con flessibilità nell'implementazione da parte dei singoli dicasteri.
- Sanità: stanziati 3,2 miliardi per nuove assunzioni di medici e infermieri e il rinnovo dei contratti del triennio 2025-2027.
- Tetto agli stipendi nella PA: i compensi dei manager pubblici non potranno superare i 120.000 euro lordi, con eccezioni per alcune istituzioni come INPS, Agenzie fiscali e autorità indipendenti.
Una delle sfide principali della manovra è rappresentata dalla necessità di contenere la spesa pubblica. Il governo ha previsto tagli ai ministeri per 3 miliardi di euro, delegando ai singoli dicasteri il compito di stabilire come distribuire i risparmi. Il settore sanitario riceverà una spinta importante con l'assegnazione di 3,2 miliardi di euro destinati a nuove assunzioni di medici e infermieri, e al rinnovo dei contratti per il triennio 2025-2027. Inoltre, viene fissato un tetto agli stipendi dei manager pubblici, che non potranno superare i 120.000 euro lordi, con alcune eccezioni per enti come INPS e Agenzie fiscali.
Bonus e detrazioni
- Bonus ristrutturazioni: confermato al 50% per le prime case, ma ridotto al 36% per le seconde case a partire da gennaio 2025.
- Tagli alle detrazioni: introdotti limiti per redditi elevati, con parametri che tengono conto della composizione familiare.
Per quanto riguarda gli incentivi edilizi, viene confermato il bonus ristrutturazioni al 50% per le prime case, mentre per le seconde case si ridurrà al 36% dal gennaio 2025.
Al momento, il disegno di legge è sotto esame alla Camera dei deputati. Sono programmate delle audizioni per valutare il testo e gli eventuali emendamenti prima della votazione finale. La Legge di Bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre 2024 per entrare in vigore il 1° gennaio 2025.